Mi ricorderò di te – Mary South

Traduzione di Stefano Pirone

In Mi ricorderò di te, i personaggi di Mary South usano la tecnologia per sfuggire ai loro incontrollabili sentimenti di rabbia e disperazione, finendo solo per mostrare le parti più fallaci e umane di sé. Questi dieci racconti alternano provocazione e profondità in una prosa intelligente, stravagante e umoristica. Un’archistar trae ispirazione dalle deformità della figlia per gli edifici che progetta; una moderatrice di contenuti per un motore di ricerca è così ossessionata dall’attività online dell’uomo che l’ha stuprata da diventarne la stalker nella vita reale; la sezione delle risposte alle domande più frequenti sulle craniotomie diventa la valvola di sfogo di una neurochirurga alle prese con la sua recente vedovanza e due figli incontrollabili. Mary South esplora come Internet consumi dall’interno le nostre relazioni ma allo stesso tempo fornisca nuove opportunità di connessione, rivelando il nostro egoismo grottesco e il nostro intenso bisogno di accettazione.

16,00

Disponibile

Descrizione

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Dicono di questo libro:

“Una raccolta di esordio geniale e tagliente.” – Sunday Times

“Un debutto brillantemente mordace.” – Daily Mail Online

“Mary South non poteva predire il nostro stato attuale, ma i suoi racconti non potrebbero sembrare più opportuni di così per i nostri tempi.” – New York Times Book Review

“Immaginate Black Mirror alla maniera di Karen Russel e vi farete un’idea di questa raccolta di racconti caustica e meravigliosa.” – O Magazine

“Preveggente e destabilizzante […] Mi ricorderò di te sembra scritto per il mondo in cui siamo appena entrati […] South scrive come se fosse sempre vissuta dove ora viviamo noi.” – The Nation

“I racconti di Mary South sono sia divertenti sia profondi, spesso nella stessa pagina, ma forse la sua migliore capacità è saper sondare le tortuosità della solitudine, dissezionando con esperienza ciò che questo termine significa in un mondo dominato dalla tecnologia. Una scossa elettrica da una scrittrice molto talentuosa.” – Publishers Weekly

“I racconti di Mary South sono un misto vitale di umorismo tagliente, provocazione astuta, profezie disturbanti e sentimenti profondi. Un debutto brillante e brillantemente strano e stranamente divertente e minaccioso!” – Sam Lipsyte

“Squisitamente esilarante.” – Alexandra Kleeman

“Non bastano le parole “inventiva”, “esaltante”, “audace” e “intelligente”, ma questa raccolta è tutto questo. Amo questi racconti. Urlo in onore del loro umorismo contorto, la loro intelligenza acuta e la loro immaginazione.” – Megan Bradbury

Mi ricorderò di te di Mary South è una delle raccolte di racconti più luminose, divertenti e assolutamente stimolanti che abbia mai letto. Non perdetevela.” – Douglas Stuart

Informazioni aggiuntive

Scritto da

Tradotto da

Collana

Pagine

276

Formato

Cartaceo, copertina morbida, 12,5 x 19,5 cm

Anno di pubblicazione

2022

Incipit

(Incipit di “Keith Prime”, primo racconto della raccolta “Mi ricorderò di te” di Mary South. Traduzione di Stefano Pirone.)

Keith Prime

I Keith sono Keith perché non sono particolarmente attraenti, né particolarmente intelligenti, né particolarmente gentili. Un Keith non si allenerebbe mai per competere in sport professionistici né farebbe pratica con uno strumento fino a diventare un maestro. Né salterebbe davanti a una pistola carica, ma ti aiuterebbe a raccogliere il contenuto della tua busta della spesa se ti capitasse di rovesciarlo sul marciapiede. Sull’autobus, il tuo sguardo si rivolgerebbe con piacere al di là di un Keith come se stessi osservando l’oceano che si distende davanti a te. Ci sono magazzini di Stephanie, magazzini di Daniel, magazzini di Maya, George, Crystal, Jamal e Nicole, ma io sono tra i Keith.

È sempre triste quando a uno dei tuoi Keith vengono prelevati gli organi. Siamo obbligati a vederlo una volta, nell’orientamento, un Keith svuotato come un secchio di gelato a cucchiaiate o smontato come un puzzle molto grande. In Tibet, i monaci passano mesi a creare mandala con la sabbia, motivi intricati che rappresentano l’universo, per poi distruggerli con lo scatto di un polso una volta che hanno finito. Immagino che un Keith sia un mandala composto di parti corporee. Dopo la morte di mio marito, una mia collega tra le Stephanie mi prestò un libro scritto da una suora buddhista canadese, che è il motivo per cui conosco i mandala. La suora racconta una storia con cui era facile immedesimarmi, su come fosse devastata quando suo marito l’aveva tradita e aveva chiesto il divorzio. «Grazie, mi ha fatto bene leggerlo» dissi alla mia collega, ma avrei preferito che mi avesse affidato il libro prima che mio marito fosse stato divorato vivo dal suo sistema nervoso.

Il nostro magazzino di Keith non è tanto un magazzino quanto un ospedale in cui tutti i pazienti sono in coma. I Keith vagiscono quando nascono, ma poi vengono calati in uno stato di sonno perpetuo. Elettrodi applicati al loro cuoio capelluto confermano che i loro cervelli emettono perlopiù onde delta. Seppure un Keith dovesse sognare, avrebbe qualcosa da sognare dato che non ha mai vissuto? Immagino i sogni dei Keith come un panorama nero nello spazio o un foglio di carta bianco. È difficile concettualizzare il nulla. Ciononostante, ci prendiamo grande cura dei Keith. Ogni giorno stendo gli arti di un Keith, gli cambio posizione per evitare piaghe da decubito, esamino il suo pannolone, gli taglio le unghie e i capelli se hanno bisogno di una spuntatina, lubrifico i suoi bulbi oculari. Certo, vogliamo anche che i Keith siano in condizioni eccellenti.

Nonostante l’avvertimento di non affezionarci, confesso di avere un Keith preferito. Il mio Keith ha un piccolo neo sotto il labbro inferiore, annidato nella fossetta del suo mento, che lo contraddistingue dal resto. Di solito, quando un infermiere in un Centro Fornitura Keith sviluppa un attaccamento, lo fa per un infante – una bambola di carne che non fa capricci. Wanda, la nostra infermiera veterana, ha allevato un Keith dall’utero artificiale al tavolo operatorio. Dicono che sia rimasta a guardare mentre i dottori gli rimuovevano i reni e le cornee. A confronto, la mia carriera è breve, una manciata di anni, ma Keith col neo è stato con me per tutto il tempo. Temo che la sua ora sia imminente, quindi in segreto faccio di tutto per dargli attenzioni in più. Tuttavia, è importante essere cauta: per aver mostrato preferenze, rischio una nota di biasimo e la trattenuta di parte dello stipendio. Sono state installate delle videocamere dopo che un’infermiera ha fatto qualcosa di inenarrabile a una Nicole che proprio non sopportava.

Cullo Keith col neo contro il mio petto per farlo girare dall’altra parte, poi gli massaggio il sedere. «Sei speciale» gli sussurro nell’orecchio, in un momento in cui sono abbastanza sicura che nessuno stia guardando. «Sei un Keith speciale».