Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa – Francesca Mattei
Tra le viuzze e i baretti, tra i brindisi con birre economiche e le sniffate nei bagni, personaggi immobilizzati e anestetizzati dalla noia e dall’arrendevolezza vibrano in una continua tensione verso l’evasione. Donne che si mettono a nudo rinunciando ai propri abiti, strappandosi le proprie croste e persino abbandonando la propria pelle, che riducono in cenere ciò che hanno coltivato con minuzia e pazienza, che soffrono l’inconciliabilità delle proprie personalità con le aspettative della società. Con un linguaggio secco, rapido e ritmico, Francesca Mattei rappresenta in questi racconti una stasi nervosa frutto di forze contrastanti – il peso delle radici e l’accelerazione dell’inebriamento – che permeano le ombre malinconiche di piccole cittadine o case opprimenti da cui sembra non esserci via di fuga, fino a quando questa via di fuga non viene spalancata con la forza.
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Descrizione
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“L’eccesso, l’estremo, il disagio raccontato con naturalezza, tanto diretta da risultare credibile anche quando il racconto si fa eccessivo e borderline. […] La forza di. F. M. è anche quella di riuscire a raccontare l’universo femminile, nella sua forma più dannata, sofferente, senza patemi e sentimentalismi.” – Francesco Spiedo su Minima et Moralia
“Spontanea e dura, chirurgica e poetica, metafisica e carnale: la descrizione animale di Francesca Mattei è il foro del godimento mortale, quella Cosa di lacaniana memoria, intorno cui si costruiscono cattedrali, edifici di scienza e sapere o, come in questa raccolta di racconti, lampi di estetica saggezza a illuminare il nubifragio nero della vita.” – Gianluca Garrapa su Satisfiction
“Opera prima capace di destabilizzare chi legge con una sequenza di racconti lynchiani e grotteschi, in uno spazio mentale che sembra lontanissimo da ogni realtà ma che […] ha fin troppo a che fare con il nostro squallore quotidiano.” – Andrea Donaera su Domani
“Francesca Mattei è un portento, è una voce fresca e reale, quel che ci vuole per svecchiare il racconto italiano e portarlo in una nuova dimensione moderna, attuale, frenetica.” – Stefania Grosso su The Bookish Explorer
“La magia della penna di Mattei è anche questa, farci vedere dall’interno la vita degli sconfitti, dei balordi, farci capire che dietro quei corpi martoriati ci sono delle persone che soffrono e che è così triste non riuscire a colmare il divario che ci divide, anche nei rari casi in cui dovremmo avere tutto per essere felici.” – Fricky su Tremila Battute
“Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa di Francesca Mattei riesce non solo a ritrarre il luogo periferico, ma anche a viaggiarci attraverso, riportando il tedio dei movimenti immobili e ripetuti, la violenza della disperazione incompresa e muta, l’inefficacia delle scarne soluzioni impiegate come cura.” – Flavio Natale su Marvin
“I 17 racconti […] hanno la forma simbolica di singhiozzi imprevedibili con l’aggravante di sembrare terribilmente veri” – Alessandra Minervini su Exlibris20
Informazioni aggiuntive
Scritto da | |
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Pagine | 172 |
Formato | Cartaceo, copertina morbida, 12,5 x 19,5 cm |
Anno di pubblicazione | 2021 |