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illustrazione Ansia d'argento - Mattia Gargiulo

Ansia d’argento

Oggi 13 luglio è il nostro anniversario. Il venticinquesimo. E anche oggi mi viene da cagare. Venticinque anni che la conosco e non mi ha mai lasciato un attimo di respiro. Nemmeno quando siedo sul cesso. Anzi. È lei che mi ci porta. Mi prende per lo stomaco e mi trascina come un serpente a sonagli. I soli gingilli che sento suonare. Mi preparo. Prenoto un tavolo al peggior ristorante di Roma. Le prometto fiori e cioccolatini. Lei dice che va bene. Prima però vado a lavoro. Ho uno speaking. Lei mi accompagna.



Arrivo al camerino. Un brusio che viene dall’altra parte del teatro mi agita. Bevo un paio di bicchieri. Fumo. Non mi rilasso. Lei è di fianco alla mia sedia. Mi parla. Dice cose che mi agitano ancora di più. “Non sei all’altezza, pensa a tutti quegli sguardi, le tue idee sono sconclusionate e rideranno per quello che dirai.” Ma vaffanculo. Sudo. Le mutande sono zuppe. Mi viene da cagare. Di nuovo. Lei mi guarda. In preda a un disturbo ossessivo compulsivo, con le mani sudaticce, scorro i social. Intanto bolle d’aria sfiatano dal buco del culo. Sembra una marmitta scoppiettante di un rottame. Non trattengo la pulsione di andarmene. Di fuggire da quella responsabilità. L’alone di sudore sulla parte inferiore delle mutande mi impressiona. Ma poi penso che oggi è l’anniversario. Starò bene dopo.



Il palco è affascinante. Io lo sono meno. Un microfono mi viene messo davanti. Con la bocca secca come un deserto, le parole cercano un’oasi. La voce trema, impaurita dalle vertigini di non essere all’altezza. Una patina di sudore si fa visibile sulla fronte. Lei è con me. Dietro di me. Mi abbraccia. Come una trappola. Ma che invece di liberarmi dalle paure le ansima. Le percuote e le indora come una pillola da digerire. E io digerisco. A tal punto da cagarmi addosso. Letteralmente. Una creaturina viscida sembra uscire dall’ano ed espandersi sul tessuto poroso e bagnato dei boxer.

Balbettante continuo la presentazione. Lei mi prende la mano, la bacia e mi accompagna per il palco. Poi prende l’altra e mi mostra l’orologio. Sono passati appena cinque minuti. Ne mancano altri trenta. Voglio scappare.

In sottofondo sento le risate dietro il sipario. La creaturina deve essersi spiaccicata contro i pantaloni. Le sue viscere sono visibili ai loro occhi. Le slide proiettate alle mie spalle, intanto, continuano a scorrere. A volte perdo il filo del discorso e, come Arianna, poi lo seguo per scappare dai mostri entrati nel labirinto della mia testa. Un labirinto da cui non riesco a uscire. Il microfono cade. Mi chino per raccoglierlo in posizione fecale. Sento incedere la scia di merda percorrere le gambe e arrivare nei calzini.

La testa gira. Mi sembra di svenire. Ho caldo. Allento il colletto della camicia. Prendo il microfono e mi rialzo. Lei incomincia a ridere. Mi punta il dito. Il pubblico le fa eco. Le risate si propagano in tutto l’ambiente. Allora rido anche io. Nervosamente. Con le goccioline di sudore che dalla fronte passano sulle guance. La guardo e rido insieme a lei. E insieme a tutti gli altri. In preda a quell’isterismo mi giro di spalle e mostro a tutti il mostro partorito dal mio intestino.



Qualche ora dopo sono a cena. Con la compagna di una vita. Da venticinque anni insieme. Ci siamo visti per la prima volta in un buco. E siamo usciti per la prima volta insieme da quel buco. E non ci siamo mai separati. Ordiniamo. Lo stomaco brontola. La cameriera mi guarda e sorride. Mi agito. Viene al tavolo. Domanda se io sono il tipo che si è cagato addosso durante lo speaking del pomeriggio.

Imbarazzato non so cosa dire. Lei ridendo se ne va. L’ansia di fronte a me, sorride. Ti è piaciuto il mio regalo per il nostro venticinquesimo anniversario? Mi domanda sottovoce.

Sconvolto scappo in bagno. Lei continua ad accompagnarmici.






Mattia Gargiulo è nato a Roma nel 1992. Dopo aver lavorato come ufficiale di macchina sulle petroliere ora sto cercando di diventare copywriter. Il resto lo trovate tra le righe.

illustrazione Ansia d'argento - Mattia Gargiulo

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Una settimana di racconti #155 #156 #157 | ItaliansBookitBetter
21 Marzo 2021 a 19:58

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