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Note sparse sul mio strano marito

 

(Racconto tratto dal magazine New York Tyrant. Traduzione dall’inglese di Raffaella Maisto.)

 

#1
Ha parlato in un acchiappasogni per venti minuti.

#2
Si è rasato la barba a forma di rombo sul mento.

#3
Mi ha chiesto, «È grande questa chitarra?» Braccia distese, faceva finta di strimpellare una chitarra. Ero a letto con il portatile aperto. «Una chitarra bella grande,» ho detto. Il mio strano marito ha disteso ancora di più le braccia. «Che ne dici di questa? È grande questa chitarra?» Io ho annuito. «Aspetta, che mi dici di questa.» Ha appoggiato una gamba sul letto e poi ha disteso le braccia il più possibile – una mano alzata verso il soffitto, l’altra che lambiva il pavimento. «Dimmi,» ha detto.

#4
«Hai un aspetto orribile,» mi ha detto il mio strano marito. Indossava un costume per mutanda, e si era fatto recentemente un tatuaggio stick-and-poke tra gli occhi di un guscio di tartaruga.

#5
Quando sono tornata dalle pompe funebri il mio strano marito dormiva. Aveva stampato cinquecento pagine su un festival cinese in cui si mangiano cani e aveva tappezzato la cucina con ogni pagina. Incollati sui mobili, sui fornelli e sul frigorifero, c’erano cani bolliti vivi e cani ammassati come pesci in una rete sul retro di una motocicletta. Nel lavandino c’era un quarto di cane macellato e il titolo Questo cane è sveglio era attaccato con l’acqua sul rubinetto.

#6
Ho preparato dei French toast e il mio strano marito mi ha detto che sapeva prepararsi da solo la colazione perché la meridiana è stata inventata dagli alieni. «Ottima osservazione,» gli ho detto.

#7
Si è fatto un piercing al naso.

#8
Si è comprato una radio della polizia in una svendita in giardino e ha risposto alle chiamate camminando.

#9
Si è fatto una doccia al buio.

#10
Ha lanciato una zucca dalla finestra addosso a un bambino in bicicletta.

#11
Si è candidato come CEO per la Toshiba.

#12
«Non mi hanno preso alla Toshiba,» ha detto con le spalle curve. Indossava i miei pantaloni eleganti in pied de poule e una camicia bianca con i bottoni al colletto più grande di tre taglie, con sotto una maglietta dei New England Patriots ben visibile. Si era fatto un altro tatuaggio di un guscio di tartaruga, quest’altro copriva la parte superiore della mano destra.

«Mi dispiace,» ho detto.

«Il meglio di me non ti va mai bene?»

«Mi va bene,» ho risposto.

«Non mi hai mai amato. Vuoi trasferirti in California!»

«Ti amo,» ho detto. «Non ho mai voluto trasferirmi in California.»

«Chi ti ha mandata?» ha detto il mio strano marito.

«Ti amo,» gli ho ripetuto continuamente.

#13
Si è rifiutato di chiamare il padrone di casa quando un uccello è rimasto intrappolato nel muro del nostro appartamento. Ha detto che l’uccello faceva “parte di noi ora.”

#14
Ha parlato all’uccello tramite l’acchiappasogni.

#15
Alla sua veglia si sono presentate solo sette persone. Non erano membri della sua famiglia né amici, solo queste sette persone, tutte della stessa altezza, tutte con gli occhi castani, tutte con la stessa espressione annoiata. Durante le commemorazioni, io ero in piedi vicino alla sua bara e loro sono rimasti seduti su sedie pieghevoli di metallo. Ho raccontato loro tutte le cose strane che mio marito diceva e faceva, ma nessuno le ha trovate interessanti o divertenti. Le sette persone continuavano a guardarsi tra di loro, quindi ho ripetuto alcune delle mie note. Volevo mostrare loro che tipo di vita fosse con lui, ma nessuno capiva che cosa stessi dicendo.

#16
È sceso dal tetto avvolto in una busta di plastica.

 

 

 

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Leggi il racconto originale in lingua inglese qui: http://magazine.nytyrant.com/notecards-weird-husband-shane-jones/

 

“Note sparse sul mio strano marito”, un racconto di Shane Jones tratto dal magazine New York Tyrant.